martedì 27 dicembre 2011

Un Natale amaro

Anche questo Natale è passato, non indolore.
Un Natale dal sapore un po' amaro, un giorno come un altro, asettico, privo dello spirito natalizio che per me (per noi) ha sempre contraddistinto questo periodo dell'anno, in particolare la notte del 24 dicembre.

Che dire, forse era prevedibile e dico che un po' me l'aspettavo. C'erano tutti i presupposti per immaginare che sarebbe stato un Natale diverso.

Per iniziare, per la prima volta nella vita di entrambi, abbiamo fatto il pranzo di Natale al ristorante, insieme ai miei suoceri. Una scelta infelice, fatta con le migliori intenzioni, che ha contribuito a farci sentire ancora più soli. 
Il ristorante non è un posto da Natale, al ristorante ci si va per festeggiare un compleanno, per uscire il sabato sera, per rendere speciale un giorno normale. Invece, abbiamo reso normale un giorno speciale.

Inoltre, il Natale per me è calore, è famiglia, è aspettare con trepidante attesa la mezzanotte per spacchettare i regali davanti all'albero accesso di mille colori, è osservare gli occhi dei miei familiari mentre scartano i pacchetti e immaginare la loro reazione.

Ma non è stato niente di tutto questo. I miei genitori erano lontani. Mia sorella e la sua famiglia erano lontani. Non c'era nemmeno un albero di Natale nella casa dei miei, dove abbiamo dormito.
Come se non bastasse, per motivi indipendenti dalla nostra volontà, sono quattro anni che non passiamo il Natale con i miei genitori e mia sorella.

La mia famiglia è Lui
, questo fatto è per me imprescindibile e sacrosanto. Ma mi sento ancora abbastanza figlia da avere bisogno dei miei in un giorno così significativo e familiare. Mi sono mancati.

La nostra capacità di sapercela sempre cavare senza chiedere aiuto a nessuno, la solidità della nostra coppia, il fatto che non abbiamo figli (!!), la nostra posizione privilegiata nei confronti degli altri componenti della famiglia allargata, ci rendono agli occhi degli altri abbastanza forti e autonomi da non aver bisogno di nessuno.

Sorry, non è così!

Questo è il primo Natale in cui siamo rimasti gli unici, tra amici e famiglia, a non aver ancora avuto un figlio. Difficile non notarlo.

Il più bel regalo di Natale che ho fatto a Lui quest'anno è stato andare a far visita ai miei parenti da sola, risparmiandogli la frase di rito: "E voi, quando lo fate un figlio?".
L'ho fatto volentieri. Se lo merita.

4 commenti:

  1. Come ti capisco. Grazie per essere passata da me. Non è andata bene, purtroppo. Ma come te, non mi arrendo. Ora mi raccolgo, ci raccogliamo, e poi con calma si riparte. Ti abbraccio forte.

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  2. E' proprio per questo che il 24 noi ce lo teniamo stretto. Ce lo regaliamo, per sentire il natale, per sentirci, già così, una famiglia completa. Per ricaricarci. E mentre ne parliamo è già passato, anche questo natale è andato :)

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  3. Ciao,
    arrivo adesso nel tuo blog, da quello di NIna... e sto scoprendo un mondo, e inizio a sentirmi parte di una famiglia che finalmente capisce cosa provo... tantissimi auguri per il nuovo anno.... che porti solo cose belle ed esaudisca tutti i tuoi desideri...
    anche io ho aperto un blogghino/diario di avventura... se ti va vieni a trovarmi, mi farebbe molto piacere!!
    Un caro abbraccio
    RX

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  4. Benvenuta RagazzaX e buon 2012 a tutte.

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